Infortunato per quasi due anni, il vincitore del Pallone d’Oro 2018 ha disputato un brillante finale di stagione con il Lione. In un’intervista a “Le Monde”, ha confidato di voler confermare questa rinascita a Euro 2022 con la sua nazionale, alla quale è tornata dopo cinque anni di assenza.

Dopo aver vinto il Pallone d’Oro 2018 – il primo nella storia del calcio femminile – Ada Hegerberg è stata riportata sulla terra. L’attaccante norvegese, che gioca nell’Olympique Lyonnais, ha vissuto “l’incubo più grande della sua carriera” dopo due infortuni consecutivi al ginocchio e alla tibia, che l’hanno tenuta lontana dal campo tra l’inizio del 2020 e la fine del 2021. Il suo ritorno al calcio di club è stato accompagnato, pochi mesi dopo, dal ritorno in nazionale dopo cinque anni di assenza a causa di disaccordi con la sua federazione. Il calciatore 27enne si avvicina all’Euro (6-31 luglio) sereno e competitivo come sempre.

Lei è tornato a far parte della nazionale norvegese in aprile, dopo cinque anni di assenza. Cosa ha motivato questa decisione?
È stata una decisione ben ponderata. Ero in contatto con Lise Klaveness, presidente dell’Associazione calcistica norvegese. Abbiamo giocato insieme per un po’ e mi è sempre sembrato di parlare con un ex compagno di squadra in un rapporto di fiducia. Ho fatto un passo indietro a causa dell’infortunio e ho iniziato a sentire la mancanza di rappresentare il mio Paese. Anche il fatto di tornare in nazionale con la nuova generazione è stato un fattore determinante per la mia decisione, era il momento giusto. Mi è stato spiegato che le cose sono cambiate da quando me ne sono andato nel 2017.

All’epoca, lei ha deplorato il dilettantismo e le differenze di trattamento con gli uomini all’interno della sua Federazione. Le cose sono cambiate?
Non si possono mai avere garanzie, ma il presidente sta monitorando attentamente il calcio femminile e il posto delle donne. Abbiamo bisogno di leader disposti a vedere le ragazze giocare nelle stesse condizioni dei ragazzi. Ho potere, ma non prendo decisioni. A mio modo, posso ispirare le nuove generazioni e influenzarle attraverso le mie esibizioni. È un lavoro che non finisce mai, ma dobbiamo continuare a spingere per ottenere il giusto risultato.