È disponibile anche in Italia una terapia specifica per il trattamento della forma più aggressiva di carcinoma mammario, quello triplo negativo.

Lo annuncia l’azienda farmaceutica Gilead, spiegando che la terapia è “l’unica a oggi” per il trattamento di questa forma di tumore al seno: si tratta di sacituzumab govitecan come monoterapia indicata per pazienti con cancro della mammella triplo negativo non operabile o metastatico che hanno ricevuto due o più precedenti terapie sistemiche, almeno una per malattia in fase avanzata.

Per questo trattamento Gilead ha ottenuto da parte dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) l’approvazione della rimborsabilità. Il tumore alla mammella triplo negativo è il tipo di cancro al seno più aggressivo e rappresenta circa il 15% di tutti i tumori mammari. Viene diagnosticato più frequentemente nelle donne più giovani. Il tasso di sopravvivenza a 5 anni è del 12%, rispetto al 28% di altre forme. Capostipite della sua classe, sacituzumab govitecan è un anticorpo farmaco-coniugato diretto contro l’antigene Trop-2, una proteina sovraespressa in questa e in altre neoplasie.

L’approvazione si basa sullo studio di fase III Ascent, che ha dimostrato che nel trattamento di seconda linea sacituzumab govitecan ha migliorato la sopravvivenza complessiva rispetto alla chemioterapia scelta dal medico curante. “La comunità scientifica italiana attendeva da tempo l’arrivo di questo trattamento innovativo e specifico per il carcinoma mammario metastatico triplo negativo, una patologia per la quale fino a oggi non disponevamo di strumenti specifici – conclude Saverio Cinieri, presidente Aiom, Associazione Italiana di Oncologia Medica – oggi in Italia vivono più di 37mila persone con tumore della mammella metastatico.